Intorno al dibattito sulla paternità del tiramisù
sono intervenute diverse personalità nell’ambito gastronomico,
food-writer e storici della cucina italiana.
Coloro che sostengono l’origine friulana del dolce affermano sia stato realizzato
per la prima volta agli inizi degli anni ’50 da Norma Pielli
all’Albergo Roma di Tolmezzo, di proprietà della famiglia Del Fabbro.
Per l’origine trevigiana, il gastronomo Giuseppe Maffioli
designa il cuoco pasticcere Roberto Loli Linguanotto quale padre del tiramisù,
facendone risalire le origini agli anni ’70
presso il Ristorante Le Beccherie di Ada Campeol.
La principale differenza tra le ricette è che quella trevigiana utilizza solo i tuorli,
mentre quella friulana prevede l’aggiunta degli albumi montati a neve.
Intorno al nome e alla ricetta del tiramisù, riportiamo anche le seguenti storie.
Il ristorante Al Vetturino di Pieris, in provincia di Gorizia,
che rivendica la paternità dello chef Mario Casolo nell’ideazione
negli anni ’30 del ‘900 della coppa, definita Al Vetturino,
alla quale un cliente diede per la prima volta il nome tiramesù negli anni ’40.
Inoltre, i gestori del Ristorante Il Foghèr di Treviso fanno risalire
al 1958 la nascita della Coppa Imperiale realizzata in occasione della visita
dei reali Paolo e Federica di Grecia.